Banche, istituzioni e consumatori attori chiave per una finanza quotidiana sostenibile
Tra direttive europee, attenzione alla sostenibilità e inclusione sociale, l’evento ASviS su finanza e Goal 12 ha analizzato i passi necessari per una finanza responsabile. A Bper Banca il Premio di Assosef.
Non solo grandi investimenti, gestione dei patrimoni e asset: la finanza riguarda anche la vita quotidiana delle persone che, con le proprie scelte di acquisto e consumo, svolgono un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Il ruolo degli istituti bancari e finanziari e dei consumatori è stato al centro dell’evento “La finanza quotidiana: come può orientarci verso i consumi sostenibili?”, promosso dai Gruppi di lavoro ASviS “Finanza per lo sviluppo sostenibile” e Goal 12 “Consumo e produzione responsabili” che si è svolto il 9 maggio 2024 al Palazzo delle Esposizioni a Roma.
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“Il mondo bancario e finanziario deve intercettare i nuovi bisogni, le nuove attese e i nuovi stimoli da parte dei consumatori e fornire una serie di prodotti e servizi che superino quelli proposti tradizionalmente” ha spiegato Marco Fedeli, presidente Assosef e rappresentante del Gruppo di lavoro ASviS “Finanza per lo sviluppo sostenibile”, sottolineando la necessità di un “grande sforzo intellettuale”. Anche Luca Raffaele, direttore generale NeXt e co-coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 12, ha sottolineato alcune criticità da affrontare, tra cui individuare indicatori per misurare la sostenibilità in modo integrale, migliorare l’informazione per rendere i consumatori più consapevoli - e quindi più partecipi – dell’impatto dei propri consumi e diffondere una cultura del risparmio responsabile, un tema che il Gruppo di lavoro ha affrontato anche nel Position paper “Consumo e produzione responsabile”.
Gli ambiti in cui gli istituti finanziari e bancari e le imprese possono intervenire sono numerosi e diversificati: dal settore edilizio e immobiliare all’agricoltura sostenibile, dalla produzione di auto elettriche al risparmio energetico; le studentesse e gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in un video contributo, hanno fornito una panoramica dei possibili settori di intervento, ponendosi domande concrete sugli strumenti per assicurare uno sviluppo sostenibile.
Tra le azioni necessarie per orientare la produzione e i consumi verso modelli sostenibili Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, ha citato le politiche di regolazione pubblica, gli incentivi alle pratiche di sostenibilità e l’educazione finanziaria. Carrus ha anche sottolineato un aspetto preoccupante: “Soprattutto nella popolazione anziana, o comunque adulta, esiste una sottovalutazione della gravità dei problemi relativi al cambiamento climatico”, un fattore legato non solo all’età, ma anche alla comunicazione politica che mette in evidenza “gli aspetti critici della transizione e non le opportunità”. Anche Stefano Monferrà, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sottolineato la natura generazionale dei problemi da affrontare. “La finanza è un intermediario in questo processo e può fungere da acceleratore” ha affermato Monferrà, “è uno sforzo a lungo termine che ha più elementi di equilibrio, cultura, formazione e conoscenza”.
Alcune scelte di consumo, tuttavia, possono essere più complesse e più costose, per questo “c’è bisogno di costruire questa transizione e questi strumenti in un’ottica di inclusività, accessibilità ed equità sociale”, ha evidenziato Laura Galli, Centro europeo consumatori Ecc-Net Italia – Adiconsum, ricordando che “una transizione funziona se tutti riescono a partecipare”. Secondo Galli, inoltre, occorre porsi il problema della “accettazione sociale”, perché alcune normative adottate dall’Unione europea “sono politicamente controverse e sono usate in chiave populista”, mentre una valutazione di impatto preventiva delle direttive permetterebbe di individuare le criticità e le fragilità su cui intervenire.
Le normative europee incidono anche sul sistema bancario, favorendo una transizione dei modelli di business bancari in ottica green. Ne sono un esempio le linee guida sul fronte dell’erogazione creditizia e il regolamento tassonomia spiegati da Felicita De Marco, head of Group sustainability & Esg strategy, Gruppo Bcc Iccrea. La sostenibilità diventa, inoltre, un elemento importante per il posizionamento della banca sul mercato. Fondamentale anche il coinvolgimento dei dipendenti nell’ideazione e nello sviluppo di prodotti e servizi sostenibili: ad esempio, con l’iniziativa “Insieme 24”, raccontata da Valeria Colombo, referente Esg della società BancoPosta Fondi Sgr, le dipendenti e i dipendenti di Poste italiane possono avanzare delle proposte che vengono esaminate da comitati di valutazione.
Cristina Ferrini, segretario generale di Confimprese, ha approfondito il ruolo del retailer che, attraverso le scelte dei prodotti, dell’allestimento, di logistica e di packaging, può orientare i comportamenti di consumo dei propri clienti. Il lavoro da fare, però, è ancora tanto: una recente indagine di Consumer Lab tra gli associati di Confimprese ha evidenziato che solo il 28% delle aziende redige il bilancio di sostenibilità; del restante 72% che non redige il bilancio, il 44% non parla di sostenibilità sui propri siti. Per sensibilizzare le aziende, Confimprese e ASviS nel 2023 hanno realizzato il “Manifesto per la sostenibilità nel retail” e in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile hanno creato quattro video pillole da diffondere negli store e nei canali di comunicazione.
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Per favorire un consumo responsabile è necessario tenere in considerazione anche la disponibilità economica dei consumatori: nonostante negli anni sia aumentata la sensibilità per i temi dello sviluppo sostenibile, come dimostrano alcuni casi di “boicottaggio” di grandi aziende accusate di greenwashing citate da Anna Rea, presidente di Adoc, la crisi economica ha ridotto il potere di acquisto dei consumatori.
“I consumatori ci dicono che i prodotti sostenibili costano troppo. Costano troppo perché i mercati sono ancora sottili, i numeri si stanno iniziando a vedere adesso, sono stimolati dalle direttive” ha sottolineato Francesco Timpano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Assosef e coordinatore del GdL ASviS “Finanza per lo sviluppo sostenibile”, ricordando il tempo necessario affinché il mercato si adegui alle nuove direttive e alle nuove esigenze. Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS, ha concluso l’evento ricordando il Policy brief ASviS sulla rendicontazione di sostenibilità e riassumendo alcune azioni necessarie per cambiare il modello finanziario attuale, tra cui rafforzare l’educazione economica e finanziaria, aumentare il grado di trasparenza e di simmetria dei mercati e ampliare le finalità del settore.
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Nell’ambito dell’evento si è svolta la premiazione Green globe banking 2030 (Ggb) - Gran premio sviluppo sostenibile financial services for SDGs, giunto alla sua sedicesima edizione e organizzato da Assosef. Il Premio è stato assegnato a Bper Banca per l’offerta di servizi finanziari sostenibili, le iniziative di educazione ai clienti e il contributo allo sviluppo integrato dei territori. Premio ad honorem anche alle attività di Oxfam Italia che da quasi 80 anni opera in Italia e nel mondo per garantire uno sviluppo più equo e contrastare la povertà e le disuguaglianze.
di Maddalena Binda