Rinnovare la scuola educando al pensiero critico e all’incertezza del futuro

Nuove competenze e modelli da sperimentare, ma anche centralità della comunità educante: questi i temi al centro dell’evento ASviS-Sport e Salute del Festival. Premiati i vincitori di dei concorsi “Facciamo 17 Goal” e “Scuola attiva”.

mercoledì 22 maggio 2024
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“Qualsiasi cambiamento non può che partire dall’educazione, che non si esaurisce nella scuola, ma include tutta la comunità educante. L’educazione allo sviluppo sostenibile è sempre più diffusa nelle scuole italiane, ma la qualità non migliora come dovrebbe, a causa della mancanza di coerenza nelle politiche pubbliche e agli scarsi investimenti. Servono scelte lungimiranti e visioni di lungo periodo”.

Con queste parole la presidente dell’ASviS Marcella Mallen ha introdotto l’evento del 17 maggio, “Facciamo 17 Goal con Scuola Attiva - La scuola e l'Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile, organizzato da ASviS e Sport salute, per premiare le scuole vincitrici dei concorsi “Facciamo 17 Goal” e “Scuola attiva”, entrambi realizzati in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito (Mim).

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Ospitato nella “casa” del Festival, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, durante la seconda settimana della manifestazione, e moderato da Alessandra Viola, giornalista scientifica e conduttrice di Rai Gulp, l’incontro si è aperto con l’intervento di Carmela Palumbo, capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Mim, che citando il protocollo di intesa Mim-ASviS, ha ricordato che l’Agenda 2030 è stata eletta in modo deciso dal sistema scolastico italiano con la legge del 2019”, che pone la conoscenza degli Obiettivi di sviluppo sostenibile come una delle tematiche di fondo dell’educazione civica. E inoltre: “è una bussola che deve orientare anche le scelte di studio, perché per riuscire a dare un contributo forte alla realizzazione di questi Obiettivi serve anche tanta conoscenza tecnica, oltre che etica”.

A seguire ha preso la parola Giordana Francia, co-coordinatrice per Cisp/Link 2007 dei Gruppi di lavoro ASviS sul Goal 4 e sull’Educazione allo sviluppo sostenibile, che ha raccontato brevemente in cosa è consistito il concorso Mim-ASviS “Facciamo 17 Goal: la scuola e l'Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile e, insieme a Caterina Spezzano del Mim, ha consegnato alle delegazioni presenti le targhe di riconoscimento, dichiarando: “il concorso non è un obiettivo, ma una tappa di accompagnamento, per aiutare questi ragazzi a comprendere ‘cosa posso fare io in prima persona rispetto a questi temi’”.

Tra i premiati anche il Cpia di Agrigento, con l’elaborato “DirittiAmo”. Il dirigente scolastico Santino Lo Presti, intervenuto per ritirare il premio, ha spiegato il lavoro svolto nell’alfabetizzare 2.500 migranti in 18 comuni della provincia siciliana, sottolineando quanto sia “un lavoro sui diritti negati e sulle discriminazioni che questi ragazzi subiscono [...] Per lavorare nella nostra scuola, oltre alla voglia di istruire, serve il cuore. [...] Nessuno di noi decide dove e come nascere, quindi se una persona è stata sfortunata va aiutata. Lampedusa deve essere una porta aperta per tutti” per una questione di dignità della persona umana.

Subito dopo è intervenuta Michela Mayer, dell’Associazione italiana per la scienza della sostenibilità (Iass), per la quale “fare Goal significa fare gioco di squadra, rispettare regole e limiti, avere una strategia: l’Agenda 2030 è la nostra strategia”.  Poi un accento sulla centralità della cultura della sostenibilità che “è uno dei vettori principali della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”. Mayer ha poi parlato del “whole school approach”, la strategia europea che immagina la scuola, nella sua interezza, al centro della società, basandosi su cinque elementi: curricolo, didattica, infrastrutture, corpo docente e ambiente esterno, cioè la comunità educante. “Ma per fare tutto questo servono competenze green: incarnare i valori della sostenibilità, lavorare nella complessità, immaginare il futuro e agire in tal senso”.

E proprio di pensiero sistemico, di futuro e dell’importanza di acquisire le competenze per capirlo e costruirlo, ha parlato Francesco Brunori di Skopìa anticipation services, che ha messo a disposizione tra i premi in palio proprio dei laboratori formativi per le scuole su questi temi: “Studiare i ‘futuri’ è importante per imparare a vedere le alternative. L’incertezza deve essere la nostra migliore amica, non bisogna averne paura. […] Spero che la scuola italiana adotti la future literacy come strumento per ‘democratizzare i futuri’ e ridare speranza ai giovani in un futuro migliore. Dobbiamo educare all’incertezza, avere il coraggio di pensare che le cose possano andare in un modo diverso. Non possiamo prendere a riferimento il passato, dobbiamo sperimentare nuovi modelli, e avere anche il coraggio di fallire come possibilità per imparare. Accompagnare le scuole a sviluppare la loro unicità e far sperimentare i laboratori di futuro ai ragazzi è quello che fa Skopìa. Il futuro va costruito insieme”.

Subito dopo è intervenuta Enrica Sabatini di Camelot, spiegando come sviluppare pensiero critico e capacità di argomentare attraverso il dibattito e l’intelligenza artificiale. “Il ‘debate’ permette di sviluppare una serie di competenze: ascolto, argomentazione, capacità di parlare in pubblico, gestione dell’emotività, autostima, ricerca documentale, etc. Attraverso l’Ai si analizzano le posizioni a favore e le posizioni contro, e soprattutto si neutralizzano le storture cognitive. L’elemento competitivo è stimolante, ma non è questa la finalità. Se applicassimo il debate a tutte le ore di educazione civica per discutere dell’Agenda 2030, avremmo la possibilità di dare a tutti i ragazzi un enorme vantaggio competitivo per sviluppare queste competenze”.

La seconda parte dell’evento è stata dedicata al ruolo dello sport a scuola e, in particolare, per lo sviluppo sostenibile. Teresa Zompetti, direttrice di Scuola e sostenibilità, Sport e salute Spa, ha raccontato diversi progetti portati avanti in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito: “Uno dei temi chiave su cui lavoriamo è l’attività motoria e sportiva a scuola, [...]a cui quest’anno abbiamo aggiunto la campagna con ASviS “Attiviamoci per il Pianeta”, con l’obiettivo di far adottare ai bambini un’azione, ancorché piccola, per aiutare il Pianeta”. Le attività, ha continuato Zompetti, vedono la partecipazione di oltre cento scuole primarie.

Anche Massimiliano Rosolino, legend di Sport e salute, ha parlato della grande opportunità che rappresenta il progetto “Scuola Attiva”. “A noi spesso manca la pratica, vincere è solo parte del processo, gareggiare serve per essere competitivi, per andare avanti e voltare pagina. Mi auguro che quelle ore scolastiche possano dare un boost alle ore successive, la vera energia rinnovabile è il movimento, più ti muovi più produci energia”.

A chiudere l’evento ci ha pensato Giulio Lo Iacono, segretario generale dell’ASviS, che ha ricordato come l’Alleanza si sia fortemente impegnata per l’inserimento in Costituzione del principio di giustizia intergenerazionale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile nelle ore di educazione civica: “tutto questo ci riempie di orgoglio”. “Ma – ha continuato – tra qualche giorno, domenica, è l’Overshoot day, significa che dobbiamo cambiare radicalmente le nostre abitudini e penso che progetti come questi contribuiscano a generare nei giovani una nuova consapevolezza”.

 

di Elita Viola