L'evento propone al pubblico un punto di vista inconsueto e remoto: riconoscere le basi dell'Agenda 2030 nell'idealità e nell'etica del passato e indagare sulle correlazioni tra disuguaglianze, giustizia climatica e transizione energetica e produttiva può creare nuova consapevolezza e spingere a compiere le coraggiose e indispensabili scelte finora eluse. A metà del periodo di attuazione siamo infatti ben lontani dai risultati attesi, e il clima (non solo meteorico) peggiora di anno in anno. La democrazia sopravviverà senza porre in atto i cambiamenti indicati dai 17 Obiettivi dell'Agenda 2030? O essa e i singoli Obiettivi sono solo velleità idealiste e procrastinabili, forse addirittura rischiose per la democrazia? 

L'incontro, a ingresso libero e gratuito, presenta "L'equilibrio perduto", liberamente consultabile sul web, che pone il concetto di bene comune come obiettivo globale dell'Agenda 2030 e catalizzatore di tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile; ne descrive dettagliatamente come antesignano grafico, letterale e politico-filosofico l'Allegoria del Buongoverno di Ambrogio Lorenzetti (1338-39); ne indaga i collegamenti letterari e religiosi come il Cantico delle Creature (1224) e il libro Jungle Nama di Ghosh (2021), con successive incursioni nei campi della scienza, della giurisprudenza, della filosofia, del cinema, dell'economia  e della politica.