I 1.250 eventi del Festival raccontano il desiderio di cambiamento
Una grande manifestazione collettiva che tra giochi, mostre, spettacoli e seminari ha voluto contribuire alla realizzazione dell’Agenda 2030. Una panoramica del ricco calendario del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Uno spettacolo teatrale sulla violenza di genere, un percorso immersivo sui cambiamenti climatici e una visita accessibile alle persone ipovedenti per scoprire parte del nostro immenso patrimonio culturale. Sono solo alcuni esempi dei circa 1.250 eventi, tra le 900 iniziative inserite in cartellone e i 350 eventi dei “Compagni di viaggio”, promossi da enti del Terzo settore, scuole e università, imprese, amministrazioni locali, singoli cittadini e cittadine, che hanno animato l’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile. Un’ampia e sentita partecipazione che ha confermato l’interesse e la centralità, per la società civile, dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Le iniziative, che si sono svolte durante in tutto il mese di maggio hanno coinvolto migliaia di persone dal Nord al Sud dell’Italia e in diversi Paesi del mondo.
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Mettersi in gioco attraverso creatività e innovazione
Anche quest’anno le organizzatrici e gli organizzatori hanno proposto format innovativi per raccontare e sensibilizzare il pubblico sui temi dell’Agenda 2030. A Velletri, ad esempio, 150 ragazze e ragazzi hanno partecipato a una gara di orientamento educativo dedicata ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: le classi, suddivise in squadre da tre o quattro componenti, si sono sfidate correndo per il Parco comunale di Villa Ginnetti e rispondendo a domande legate all’Agenda 2030. Le studentesse e gli studenti del Master Maris dell’Università Tor Vergata di Roma, invece, hanno preso parte a un classroom game, una simulazione di un vertice di emergenza sul clima in cui hanno rappresentato Paesi diversi e presentato un piano concreto orientato a limitare il riscaldamento globale secondo gli Accordi di Parigi.
Gara di orientamento educativo a Velletri
L’Associazione internazionale volontari laici e il Liceo Giovanni Pascoli di Firenze hanno organizzato l’escape room “In cibo civitas”, realizzata analizzando le sfide e le buone pratiche per la sostenibilità alimentare. L’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari è stato al centro di “Exibit Simu market”, realizzato a Rende, in provincia di Cosenza, dal Sistema museale dell’Università della Calabria, ovvero un “supermercato” in cui fare la spesa consultando l’etichetta ambientale per scoprire il consumo di risorse e la CO2 emessa dai prodotti scelti. L’Istituto comprensivo E. Solvay D. Alighieri di Rosignano Marittimo ha creato il laboratorio di cucina “Le ricette antispreco di Dante” per permettere alle bambine e ai bambini di riflettere sull’importanza del cibo e scoprire come evitare lo spreco alimentare.
La “spesa” all’Exibit Simu market
La sostenibilità in mostra
Numerose le mostre dedicate ai temi dello sviluppo sostenibile: il Politecnico di Torino e la Rete delle case di quartiere, ad esempio, hanno curato l’esposizione fotografica “Scatta il clima” che, attraverso 30 immagini realizzate da cittadine e cittadini, ha voluto raccontare come i cambiamenti climatici siano percepiti dalla popolazione della città di Torino. Agli effetti del cambiamento climatico è stato dedicato anche il percorso immersivo “2060”, un’iniziativa itinerante, a cura dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e dell’associazione Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis), che durante il periodo del Festival ha fatto tappa a Salerno. Il pubblico ha intrapreso un viaggio, attraverso territori inospitali, che li ha portati a riflettere sulla migrazione climatica e sui possibili scenari futuri. La Rete per la parità Aps, l’Istituto comprensivo Nino Rota di Roma, l’Udi Monteverde e Panathlon international-Distretto Italia hanno promosso a Roma la mostra “Donne e motori... non solo un affare maschile” con l’intento di scardinare le rappresentazioni stereotipate di donne e uomini. Fondazione Sylva e il Museo Sigismondo Castromeridiano di Lecce hanno curato l’esposizione fotografica “I paesaggi di crisi attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea”, portando all’attenzione del pubblico il disastro ecologico in Puglia causato dalla xylella.
In questo articolo è disponibile un racconto anche di altre mostre e iniziative musicali e artistiche al Festival.
Alcune fotografie della mostra “I paesaggi di crisi attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea”
La partecipazione degli Aderenti all’Alleanza
L’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile ha visto anche un’ampia partecipazione degli Aderenti all’ASviS che, con le loro iniziative, hanno arricchito il calendario della manifestazione. Il Club alpino italiano (Cai), ad esempio, ha promosso la terza edizione dell’iniziativa “Una montagna di salute” diffusa su tutto il territorio nazionale con lo scopo di promuovere stili di vita sostenibili. La Fondazione per l’educazione finanziaria e il risparmio (FEduF) ha realizzato alcuni webinar dedicati all’economia circolare e alla finanza sostenibile rivolta ad alunne e alunni. Save the children ha organizzato a Roma “Impossibile2024”, due giorni di incontri e scambio tra giovani e rappresentanti del mondo delle istituzioni, del mondo della cultura, dell'impresa e del terzo settore. Nell’ambito della manifestazione è stata presentata anche una ricerca, condotta da Save the children su povertà minorile e aspirazioni dei giovani. A questa pagina è possibile scoprire tutti gli eventi che sono stati animati dagli Aderenti ASviS.
La sessione plenaria della manifestazione “Impossibile 2024” a cura di Save the children
Il ricco contributo di scuole e università
Il mondo accademico e scolastico svolge un ruolo chiave nella promozione di una cultura della sostenibilità e, in occasione del Festival, si è mobilitato organizzando circa 300 appuntamenti in giro per l’Italia. L’Università di Padova, ad esempio, ha promosso delle guide visitate accessibili alle persone ipovedenti per scoprire il patrimonio culturale dell’Ateneo, in particolare l’opera “Palinuro” di Arturo Martini, e messo in scena lo spettacolo teatrale “Stai zitta! che, attraverso una carrellata di personaggi e situazioni surreali, ha portato in scena frasi e luoghi comuni che le donne non vorrebbero più sentirsi dire.
Anche l’Università di Parma si è mobilitata, come ogni anno, organizzando una settimana ricca di incontri, convegni, laboratori e spettacoli su temi ambientali, economici e sociali. Da un evento sul cibo del futuro alla proiezione di un documentario sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, dalla presentazione di un libro sul dissesto idrogeologico ad incontri su Comunità energetiche rinnovabili e città climaticamente neutre: una trentina di appuntamenti, per riflettere e discutere di sviluppo sostenibile, che sono andati a comporre uno dei sei Festival territoriali che hanno animato questa edizione (qui un articolo dedicato).Tra gli eventi organizzati a livello universitario, molti sono stati a cura della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), la più grande esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Tra questi, ad esempio, rientrano le iniziative del festival “Sostenibili… insieme si può” dell’Università Magna Graecia di Catanzaro: dalla finanza sostenibile all’economia circolare per la produzione di cosmetici, dalla prevenzione sanitaria all’empowerment femminili, sono molti i temi discussi durante gli eventi organizzati dal 7 al 29 maggio.
Diverse iniziative sono state organizzate dalle scuole, con incontri che hanno reso i giovani protagonisti: è il caso delle studentesse e degli studenti del Liceo Galilei di Legnano che, durante un evento intitolato “Viaggiare sostenibile”, hanno presentato ai partecipanti del percorso in gestione della sostenibilità della Liuc di Castellanza le proprie idee per organizzare viaggi ed eventi sostenibili.
Visita la pagina dedicata a tutti gli eventi di scuole e università!
di Maddalena Binda